Bione, sgomberato campo abusivo. Zamperini (FdI) chiesto da almeno dieci anni

«Finalmente, questa mattina, il campo nomadi del Bione è stato sgomberato dagli abusivi, come chiedevamo da oltre un decennio, sempre inascoltati dalla sinistra al governo della città. Una scelta giusta, necessaria, ma quanto mai tardiva. Viene così ripristinata la legalità, dopo inutili sperperi di denaro pubblico ed inaccettabili ritardi. Da tempo immemore, il sottoscritto assieme a tutti i referenti locali e regionali di Fratelli d’Italia denunciavamo, con sopralluoghi e documenti politici, il degrado di quell’area e le condizioni inaccettabili sia per i fruitori del centro sportivo che per gli stessi occupanti abusivi del campo, con un occhio di riguardo in particolare per i minori presenti.»

Il consigliere regionale lecchese, Giacomo Zamperini, commenta così la notizia che il parcheggio esterno del Bione è stato questa mattina liberato per poter permettere l’utilizzo dell’area per l’inizio dei lavori sul versante lecchese ed il relativo cantiere del “Quarto ponte”.

«Se questo risultato è stato raggiunto – continua Zamperini – dobbiamo dire grazie al cantiere per i lavori del Quarto ponte che sta per aprirsi grazie ad ANAS ed anche ai nostri continui solleciti, altrimenti questa situazione si sarebbe prolungata nel tempo. Prova ne è che lo sgombero era già previsto negli scorsi mesi ed è stato rinviato solo per il rinvio dell’apertura del cantiere. Tutto il resto è un racconto inesistente, frutto della narrazione fantasiosa di una parte della sinistra che proprio non riesce a digerire l’obbligo al rispetto delle regole, compreso il pagamento dell’affitto come è stato dimostrato dal recente “caso Salis”.»

Su questo Zamperini chiede spiegazioni al Comune: «Vogliamo sapere esattamente quanti soldi sono stati spesi inutilmente in questi anni per convincere gli abusivi a spostarsi, dove sono state portate le roulotte ed i mezzi sgomberati, e, soprattutto, dove sono state ricollocate ora queste persone. Serve trasparenza, non propaganda rossa. Adesso, occorre vigilare affinché chi è stato sgomberato non vada ad occupare altre aree del territorio e che venga ripristinato un concetto di legalità a 360 gradi. Regione Lombardia ha appena investito 24 milioni di euro, di cui oltre 385 mila sul lecchese per i nuclei familiari in difficoltà. Chi vive in situazioni di emergenza abitativa deve essere seguito e sostenuto, come tutti gli altri cittadini in momenti di particolare e temporanea criticità. Nessuna tolleranza verso chi, invece, vuole occupare abusivamente campi o appartamenti di altrui proprietà.»

Il Consigliere Regionale critica fortemente l’Amministrazione: «Inaccettabile che quanto accaduto oggi venga fatto passare dalla giunta Gattinoni, con tanto di comunicati stampa, post sui social e foto appositamente scattate per reggere la loro narrazione, come un successo delle politiche sociali. Lo sgombero, infatti, non è avvenuto alla sola presenza amorevole e sorridente dell’Assessore Manzoni e delle anime candide della sinistra, ma bensì con l’ausilio delle Forze dell’Ordine, Carabinieri, Polizia di Stato e della Polizia Locale di Lecco per un totale di almeno quattro pattuglie. Sono stati utilizzati due carroattrezzi, di cui uno scortato dalla polizia nelle operazioni di rimozione di una roulotte. Presenti anche gli operatori di Econord per pulire il piazzale dai tanti rifiuti accumulati. Non sembra proprio essere questo il contesto di una scelta condivisa con chi occupava l’area, quanto piuttosto un’azione unilaterale eseguita quando ormai non vi erano alternative, insomma: uno sgombero vero e proprio. Lo stesso era già successo con i magazzini della Piccola e anche in quel caso la sinistra aveva rifiutato di prendersi la responsabilità politica dell’intervento coercitivo. Della serie “sono un rosso, vorrei ma non posso”.»

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